C’é ancora qualcosa di positivo tra quanto ci sta accadendo in questi giorni di forzata quarantena. Nonostante il dolore, le sofferenze che alcune province come Brescia e Bergamo stanno vivendo nelle proprie case e nelle proprie famiglie, nonostante la solidarietà di chi come noi guarda a queste notizie con la grande consapevolezza che non riguarda solo gli altri, che noi tutti facciamo parte di questo, che gli “altri siamo noi”, nonostante numeri e percentuali di contagi, nonostante la necessità di creare un nuovo spazio per la terapia intensiva, nonostante la temporanea chiusura di Schengen e di tutti i confini europei, ogni nazione chiude i propri, nonostante da ogni angolo del mondo arrivi notizia del contagio dilagante e della necessità di “isolamento” e precauzioni al fine di contenere quanto più i contagi da Coronavirus.
Sì, c’é e ci deve essere ancora qualcosa di positivo. E se non vi fosse, dobbiamo cercarlo. Con tutte le nostre forze.
Stiamo riscoprendo il valore della solidarietà dopo anni di egoismo, il valore della libertà, della vita e riscopriamo quei gesti quotidiani di semplicità dei nostri avi, dei nostri nonni, nelle piccole cose, come fare il pane in casa. Non possiamo uscire tutti i giorni a comprarlo, non andiamo tutti i giorni a fare la spesa e allora ritorniamo a fare il pane fatto in casa.

Oggi ho preparato il Pane a margherita, paninetti semplici e morbidi, la ricetta ritrovata grazie ad un libro che ha ormai dieci anni, ricevuto in regalo poco dopo che acquistai la macchina del pane; la macchina del pane ormai non funziona più, non l’ho neanche fatta riparare, ma il libro no, é qui, nella mia libreria accanto ai miei libri di pasticceria e di dolci, un libro dedicato al pane quando la utilizzavo praticamente sempre, tutti i giorni, il suo rumore di impasto del pane un sottofondo quasi di compagnia.
La ricetta originale é di Cathy Ytak, questa invece é la mia, l’ho riadattata con i passaggi necessari per preparare questo pane così buono e particolare.

Ingredienti:
- 220 ml di acqua tiepida
- 300 g di farina 00
- 50 g di farina integrale
- 20 g di lievito di birra fresco
- 1 cucchiaino di sale
- 1 cucchiaino di zucchero
- 1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva
- 1 cucchiaino di succo di limone Costa d’Amalfi
Preparazione:
- Per prima cosa, in un pentolino ho riscaldato l’acqua, poi intiepidita, vi ho sbriciolato il lievito di birra e l’ho fatto sciogliere, mescolando con un cucchiaio
- Nella ciotola di una planetaria, con il gancio ho mescolato le due farine, poi ho aggiunto a filo l’acqua con il lievito sciolto, aggiunto l’olio, il succo di limone, sale e zucchero
- Ho fatto lavorare l’impasto fino all’incordatura, cioé fino a quando l’impasto non si é staccato completamente dalle pareti e si é avvolto quasi tutto intorno al gancio; se l’impasto dovesse risultarvi troppo liquido e non si stacca, ricordatevi di aggiungere qualche Cucchiaio di Farina fino a raggiungere la consistenza che consenta all’impasto l’incordatura.
- Ho lavorato un po l’impasto, dandogli una forma a pagnotta e l’ho messo a riposare in una ciotola, coperto da pellicola fino al raddoppio dell’impasto, circa un’ora e mezza.
- Pre-riscaldate il forno in modalità statico a 220 gradi
- Trascorso il tempo, su una spianatoia spolverata di farina, tagliate dall’impasto 6 pezzi di impasto e formate delle pagnottine, disponetele su una teglia ricoperta di carta forno, formando un fiore, lasciando un po’ di spazio tra una pagnotta e l’altra poiché con ulteriore lievitazione e la cottura in forno si uniranno
- Prima di infornare, incidete leggermente le pagnottine e cospargetele con una spolverata di farina
- Fate cuocere per circa 20 -25 minuti a 220 gradi.
- Sfornate e lasciate raffreddare il pane

Lo abbiamo mangiato ancora tiepido, era morbido e buono.

Consiglio di conservarlo in un sacchetto di carta oppure gelo, o ancora potete congelarlo se necessario.

ricetta semplice da fare. Di questi tempi di forzata inedia, ma non solo adesso, è un modo per avere pane fresco tutti i giorni.
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