A volte i pregiudizi ci bloccano. Questa e’ la settimana che terminerà con un bel venerdì 17 e che inizia con un bel lunedì 13.
La sveglia delle sei e’ sempre più feroce, soprattutto di lunedì, soprattutto con un cielo grigio che piange lacrime di pioggia incessantemente.
Come faranno in Belgio, mi chiedo? Avrei bisogno di qualche consiglio, loro saranno ben abituati a vivere con il cielo avaro di sole, e immagino che saranno comunque di buon umore, nonostante tutto.
Io proprio non ci riesco, con il cielo plumbeo, divento un piombo, sparisce il sorriso e devo impegnarmi per trovare il lato bello della giornata. Meteopatica? Ma no…
Persino Liam temporeggia nel suo lettino, si gira e si rigira, mi tocca spogliarlo, cambiarlo e vestirlo, mentre dorme al contempo so contorce per non farsi disturbare.
E’ proprio lunedì.
Ma nella coda che attraversa la città per poi arrivare alla dogana penso che mi sento meno sola: tutti quelli che come me sono in coda, staranno provando la stessa cosa: l’odio per il lunedì.
Poi mi soffermo e penso a quel quaderno fantastico che ho visto recentemente con la copertina che ti ricorda: “Monday hates you as well”…Arrivo in ufficio quasi orgogliosa, stamattina ci son voluti solo n’ora e trentacinque minuti..non male, per essere lunedì di pioggia.Sono già tutti in ufficio, ognuno alla propria scrivania, teste basse e silenzio di tomba.
Non sembra lunedì, in cui si scambiano almeno due parole sul weekend…ah bene! Che accoglienza! siamo tutti sversi al mattino..poi penso che è’ il caso di bere subito un caffè al volo ed iniziare la mia giornata full time, perché di e-mail ne vedo già una una montagna..
Oggi e’ il compleanno di papà, chissà che sta facendo a casa, sarà già in piedi almeno dalle cinque del mattino, penso..e mentre mi accingo a fare un po’ il punto della situazione, Parigi e’ lo scalo dove il lunedì mattina si posa la mia attenzione per capire quanti bagagli sono rimasti eventualmente fermi, e mi viene in mente mio fratello che oggi tornava a Parigi per lavoro, Parigi e New York, Madrid…l’ebola. I pensieri negativi sono troppi stamattina, pensiamo e concentriamoci.
La giornata vola, il lunedì lavoro fino alle cinque e mezza ed è il giorno in cui sento di più la mancanza del mio bimbo. Persino in pausa pranzo, di corsa mentre mangio un panino nel bar della Migros, mi sembra di sentire la sua voce, anzi no, i suoi strilli, mi capita ogni volta che si avvicina una mamma con un bimbo della sua età o poco più grande.
E, chissà perché, sembrano sempre tanti…due, tre pargoli al seguito..Starà dormendo? Chissà se per il compleanno del nonno avrà preparato qualche sorpresa al nido, li ho avvisati stamattina, sarebbe carino. E mentre la Migros si prepara già al Natale, allestendo già angoli composti da Babbi Natale ed Angeli, palline colorate e ghirlande, penso che comprerò qualche stupidatina autunnale che però è passata in saldo: dei piccoli ricci in feltro, e piccole zucche arancioni, decorazioni mini, ma molto carine, che, dovendo far spazio al Natale, vengono scontate fino ad 1/4 del prezzo.
Ma si, i ricci mettono allegria! Ed eccolo, il mio piccolo riccio, che mi accoglie sulla soglia di casa con un gran sorriso e il disegno preparato per il compleanno del nonno.
Bel resoconto di una giornata di lavoro di chi è prima di ogni cosa “mamma” :)Buona giornata!
Date: Mon, 13 Oct 2014 21:59:42 +0000 To: silvia-1959@live.it
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Ciao Silvia, grazie, questo cordone ombelicale e’ così ingombrante…:-) un abbraccio!
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Questo post mi riporta indietro di quasi quarant’anni, ma non è cambiato niente, vedo, nonostante il gap generazionale. La mamma che lavora ha sempre le stesse emozioni, un’ansia latente che fatica ad eliminare, un pensiero per tutti, la lotta col traffico del mattino, il caffè bevuto in fretta prima di affrontare la scrivania e i suoi enigmi quotidiani. Per avere il secondo figlio ho smesso di lavorare…
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Cara Silvia, grazie per questo tuo commento, hai colto proprio nel segno, mamma, sai benissimo cosa provo, e’ poi il cercare di far quadrare il cerchio, la cosa più difficile..sicuramente dedicarsi alla famiglia a tempo pieno, e’ una scelta importante e a volte indispensabile..un abbraccio e grazie ancora
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BEL POST…per il resto.. io ho compiuto 17 anni di venerdì 17. sono passati 34 anni …
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Grazie e e tornata da queste parti! Sono curiosa di vedere cosa mi riserva venerdì 17! Bella questa coincidenza del 17! Un caro saluto
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anche quest’anno il mio compleanno sarà venerdì 17…
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Bene, allora festeggiamo!
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ti leggo spessissimo..
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Grazie mille, e’ bello sapere che dietro a questo “vetro” ci sono persone come te che tornano a trovarmi tra queste righe…alla prossima, allora!
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