In auto

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Per chi, come me, macina chilometri su chilometri con la propria auto tutti i giorni, l’abitacolo diventa una seconda casa.

Trascorrere in media tre ore al giorno in auto, ritrovarsi in coda quando meno te lo aspetti, dover ingannare il tempo “rubato” al tempo libero, mi hanno convinto a rivedere il concetto di auto.

Innanzitutto, non devono mancare, in borsa, crackers, mentine o caramelle, bottigliette d’acqua.

Non sai mai quanto tempo trascorrerai in coda, nonostante l’abitudine, nessun viaggio, anche se percorri lo stesso tragitto, e’ uguale: ogni giorno, qualche novità.

Mai azzardarsi a fare affidamento sulla spia della riserva, quando questa si accende, il mio primo pensiero è’ “dove sarà la pompa di benzina/diesel più vicina?”. Regolarmente, tengo d’occhio la situazione durante la settimana, poi, come per magia, al momento opportuno mi dimentico di fare il pieno: et voila’, la spia si accende nel bel mezzo dell’ingorgo.

SallyRadio sempre accesa, playlist o Varietà di CD a disposizione della mia musica preferita.

Una penna e la mia agenda: bloccata in coda, senza speranze che il traffico si sblocchi, prendo appunti,  la mia lista di cose da fare si allunga inesorabilmente.

La pending list è’ tanto più lunga, quanto più tempo rimarrò in coda. anche perché, avendo sempre meno tempo libero, c’è molto meno tempo per smarcare dalla lista le cose che dovrei/vorrei fare: insomma, una vera frustrazione.

Cellulare ed i-pad: guai a rimanere isolata, caricabatterie rigorosamente sempre inserito, cellulare sempre sotto carica, non vorrei rimanere con il cellulare scarico proprio quando potrei averne bisogno per avvisare che sono in ritardo. Cellulare ed I-pad quando sono ferma bloccata in coda aiutano a mantenere le relazioni con il resto del mondo, cosa che durante il resto del giorno è praticamente impossibile fare. Non solo, ti consentono di immortalare momenti unici, il panorama circostante, o, cose bizzarre che semplicemente vuoi catturare con una fotografia. Negli anni in cui condividevo il viaggio in auto con alcuni colleghi (il cosiddetto car-sharing o car-pooling, ne ho viste di ogni: dall’anziano ottantenne che scorrazza su una vecchia jeep militare decappottabile in una tiepida giornata di ottobre, ad un auto che pubblicizzava uno zoo di una cittadina svizzera con tanto di alligatore gonfiabile, dimensione reale, sopra il tettuccio della macchina, a quella volta in cui, in coda, dal bagagliaio dell’auto davanti a noi fuoriusciva abbondantemente un liquido schiumoso: birra.

Trousse di trucchi a portata di mano: un must have per eccellenza della mamma che non ha abbastanza tempo è’ il porta-dischetti togli smalto di KIKO Milano, quando, ferma e sconsolata, in attesa che si sblocchi il traffico, noto con sommo stupore che il mio smalto si è consumato, quasi evaporato, chissà quando, chissà perché, allora bisogna correre ai ripari: dischetti per togliere i residui di smalto, fazzoletti di carta per asciugare la patina oleosa che si forma, smalto trasparente o neutro con asciugatura rapida (seppur in coda e ferma, non c’è tempo da perdere, e non si può correre il rischio di rovinare l’unica passata di pennellino!).

Portamonete, portafoglio sempre a portata di mano, telepass fissato al parabrezza.

Rossetto a portata di mano: quando sono bloccata in coda, ormai sono uscita da casa da almeno un’ora e del rossetto o lipgloss, neanche più l’ombra (ammesso che mi sia ricordata di metterlo, nella fretta).

Copertina, ciuccio di scorta, zainetto con cambio pannolini di Liam per il pomeriggio, quando torno dal lavoro e vado a prenderlo, non si sa mai, potrei non tornare a casa direttamente.

Passeggino nel bagagliaio.

Arriva l’inverno, le gelate sono più ricorrenti, soprattutto quando esco al mattino trafelata di corsa e vado a prendere la macchina al parcheggio: lo spray per de-icing e’ un valido alleato, in alternativa sempre un raschietto nella tasca laterale della portiera, dopo che, presa alla sprovvista, una mattina non ho avuto altra scelta che utilizzare il mio badge per togliere la patina di ghiaccio dal parabrezza.

Borsetta con le scarpe di ricambio: se decido di indossare una scarpina elegantina al lavoro, magari con un po di tacco, non farò tutto il tempo a guidare con i crampi, ma le mie mitiche “ballerine” renderanno il viaggio molto meno stancante.

Tutte le altre cose “obbligatorie” (documenti, triangolo, giacca, etc) ormai sono quasi dimenticate in auto, fanno parte, diciamo così, dell’arredamento.

Ho dimenticato qualcosa?

12 commenti Aggiungi il tuo

  1. Laura ha detto:

    😀 sei unica, hai dimenticato ago e filo, non si sa mai, sei peggio di Mary Poppins, un bacione cara buona settimana, ❤

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    1. La Cri' ha detto:

      Cara Laura, Hai ragione, ma ago e filo, rigorosamente da kit di alberghi, se no non c’è gusto, mi aspetta nel cassetto dell’ufficio. In effetti, domani aggiungo uno di scorta in borsa! Grazie Laura! Un abbraccio 🙂

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      1. Laura ha detto:

        🙂 ❤

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      2. La Cri' ha detto:

        Anch’io, tanto tanto!

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  2. rosenuovomondo ha detto:

    Ora che condivido la macchina con la figliola queste cose sono raddoppiate… abbiamo anche scarpe di scorta nel bagagliaio…

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    1. La Cri' ha detto:

      Ma e’ proprio vero, mi fai venire in mente che dietro, oltre al seggiolino, c’è il mondo di Liam! Un abbraccio

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  3. belindaraffaeli ha detto:

    ahaha io nn sto tanto nel traffico credo sia snervante x chi c è obbligato! complimenti x l organizzazione mentale prima di tutto!!

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  4. Buona giornata, ottimo piano di sopravvivenza… anche il mio è molto simile al tuo 🙂

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    1. La Cri' ha detto:

      Ci organizziamo al meglio, a quanto pare? Un bacione!

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      1. è questione di sopravvivenza nella giungla dell’asfalto 😦 buon avvento ciao cri

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    1. La Cri' ha detto:

      Grazie Silva! E’ sempre un piacere rivederti da queste parti! Un caro saluto

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